Due rigori dubbi nel primo tempo: segna subito Depay, pareggia Ronaldo. Poi ancora il portoghese s’inventa con una magia da fuori il 2-1. Non basta, la squadra di Sarri saluta la Champions League prima del previsto, quella di Garcia ai quarti contro il Manchester City
FORMAZIONI:
Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Rabiot; Bernardeschi, Higuain, Ronaldo. All. Sarri.
Lione (3-5-2): Lopes; Denayer, Marcelo, Marcal; Dubois, Caqueret, Bruno, Aouar, Cornet; Ekambi, Depay. All. Garcia.
CRONACA:
Primo tempo di rara bruttezza, con – in tono negativo – il direttore di gara protagonista. Il quale, prima, assegna un rigore al Lione per un concorso di colpe tra Bentancur e Bernardeschi. Colpe, a suon di replay, inesistenti. E poi, non contento di una performance già ampiamente insufficiente, porta la Juve dal dischetto per un tocco di mano di Depay su una punizione calciata da Pjanic. Fallo, anche qui, tutto da capire. Morale della favola: cucchiaio di Depay, freddezza di Cristiano Ronaldo. Entrambi glaciali dagli undici metri.
In avvio di ripresa, alzando il baricentro, la Juve sbatte ripetutamente contro il muro eretto dalla difesa ospite. E allora via di prodezza, tanto per cambiare, targata CR7: siluro chirurgico di sinistro e Lopes battuto. Madama in fiducia e, di testa, Bonucci sfiora il terzo goal di serata. Stesso discorso per il solito Ronaldo che, da posizione favorevole, non trova lo specchio della porta. Il subentrato Dybala, recuperato in extremis, chiede subito il cambio. Triplice fischio e Lione in paradiso.
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— Olympique Lyonnais (@OL) August 7, 2020